giovedì 5 settembre 2013

Gratitudine

Sera tardi. Giornata lunga, faticosa, calda... ripenso alla passeggiata del pomeriggio, penso a ritroso alla terribile salita di Oropa fatta in bici alla mattina, al sudore, all'asfalto che corre sotto ai battistrada... La Betta dorme al mio fianco, colgo un'espressione serena dal raggio di Luna che le rischiara il viso... sento automobili in transito e poi una moto di grossa cilindrata che accelera in salita. Silenzio. Guardo il soffitto e mi sto per addormentare... Riccardo si muove nel lettino, sento le molle del materasso che cigolano... Silenzio....Stridìo di gomme a un centinaio di metri da casa, sulla provinciale e un tonfo sordo molto forte... prima di realizzare sono già ai piedi del letto che mi infilo pantaloni e scarponi... "Cosa c'è?" chiede la Eli assonnata "Un incidente qui davanti, dormi" rispondo lapidario.
Volo giù dalle scale e in breve mi porto sul luogo del sinistro. Un coppia giovane, non sono feriti, o almeno non lo sembrano, lei piange, lui bestemmia... bestemmia duro, la ragazza piange e singhiozza... mi avvicino le chiedo come sta e cerco di sostenerla un minimo... "cazzo non ho visto il tornante"... "la macchina è da buttare, guarda anche gli air-bag..." Mi butto in mezzo alla strada e mi sbraccio verso dei fari che salgono decisi e noncuranti... rallentano, rallentano e mi sfilano a fianco prudenti... incrocio lo sguardo del guidatore e lo rassicuro con un cenno del capo.
L'auto sfasciata è nel mezzo del tornante, un paio di improvvisati volontari si stanno prodigando per portarla verso il ciglio... "dai, facciamola saltellare" dico... non sanno come si fa e poi "dai, tutti insieme" "uno, due, tre, via!, "uno, due, tre, via! e l'auto, con rumore di lamiera e puzzo di liquidi del motore è buona buona sulla banchina... Invito i ragazzi per un caffè... "abito qui a cento metri"... declinano l'invito... ma non possono fare a meno del mio telefono, l'unico "che prende" fra la cerchia di monti, lì, nella gola fra le rocce... Genitori, carro attrezzi, un amico, poi ancora i genitori di lei, poi il carro attrezzi, poi... Noncurante lascio il cellulare in mano al ragazzo, che se ne serva, sicuramente ne ha più bisogno di me... torno all'auto distrutta, aiuto a scaricare qualche cassetta di frutta,una borsa... sono tutto soprco di un liquido appiccicoso e maleodorante, forse proveniente dall'impianto di condizionamento... scivolo sull'olio fuoriuscito... e da lì qualche parola di conforto alla ragazza che singhiozza ancora...
Puntano i fari di un'altra auto che rallenta, si ferma, indugia, si ferma... ne escono un uomo e una donna di mezza età, visibilmente preoccupati: i genitori del ragazzo ... si tranquillizzano al vederli in piedi e incolumi... arriva il carro attrezzi, è passata la mezzanotte da un pezzo e, avviandomi verso casa saluto i malcapitati... saluto i malcapitati... saluti i malcapitati... Non una risposta, non un grazie... "ohi" penso, "non mi avranno sentito?"... mi avvicino, mi vedono... se la ridono, colgo l'ennesima bestemmia intercalare nel discorso fra padre e figlio, saluto e mi avvio verso casa... "Ah, almeno un grazie..." mi dico salendo le scale "Ah, bella educazione...", "ah" e mi metto sotto alle coperte... Non mi va giù, va bene l'incidente, va bene tutto, ma almeno un grazie... Niente invece... Beh, ben gli sta e la prossima volta... La prossima volta, caro Lele, farai quello che hai fatto... sempre pronto per gli altri, a farsi in quattro, a prodigarsi per il prossimo... sei fatto così, non cambierai mai... Va bè, buonanotte mondo.
Lele