sabato 20 ottobre 2012

Tanja

Tutto è successo molto tempo fa , un gennaio freddo e vuoto.
Da alcune settimane era morto mio padre, la nostra vita aveva in qualche modo ripreso il solito tran tran, era un sabato e stanco morto stavo fumando una sigaretta riponendo i ferri nella rimessa...
Sono stanco davvero, ho tagliato legna tutto il giorno, ho le mani piene di piaghe  con sto freddo dannato. Alice mi ha già chiamato  tre volte per chiedermi cosa voglio fare stasera... vuole andare a Milano, all'Alcatraz..., non ho proprio voglia, mi capirà. Nell'ultimo messaggio l'ho invitata al Pub per una birretta e parlare un po'... Sono  franto, sarei andato a letto subito invece eccomi qui in auto con 'sta nebbia e il ghiaccio... Freddo e nessun parcheggio... lascerò la macchina al Cimitero e mi farò questo mezzo chilometro a piedi. Cammino, l'erba scricchiola sotto i miei piedi, la nebbia è una cosa solida davanti a me..." Lele! Sei tu?" una voce dal gruppo di là dalla strada,  trasalisco "Si, sono io..."... "Alice è andata a Milano con Gianluca, ha detto di chiamarla domani"..."Ok"...
 Le avevo chiesto di venire al Pub, avremmo parlato un po' e poi magari saremmo potuti uscire e... Ma vaffanculo. Gianluca è il suo ex, non credo troppo ex, comunque... sono davanti al Pub, una media me la bevo, poi vado a casa a dormire... 
Locale pieno... ecco però Andrea che si sbraccia là in fondo... "Ciao","ciao", "lei è (non mi ricordo il nome) lei è Tanja, sono sorelle, abitano vicine a me." "Alice?" "Stasera non è uscita". Beviamo, vado a Guinnes, una pinta, due, tre, è ora di un Bushmills... bella musica,  sigarette e chiacchiere, neanche troppo spiacevoli, ma cazzo, Alice è a Milano... stiamo insieme da poco, si però, trattarmi  così... 
"Vieni a Piacenza?"" No raga, sono stanco morto, bevo ancora un coso e vado a casa...Alice è a Milano con il suo ex... all' Alcatraz, non sono in vena, vado a casa e basta"... "Beh, dai un passaggio a Tanja allora, va a casa anche lei..." "Ok". Esterno, notte, vento, nebbia dissolta, freddo polare... apro cavallerescamente la porta dell'auto a Tanja che apprezza e  mi sorride... si, vabbè è una Punto, però bella pulita e comoda, non sfigura affatto... riscaldamento a palla, radio appena udibile e 'sta Tanja qui che non è affatto male, ha una bella chiacchiera, è carina e mi guarda sorridente... "Vuoi vedere un bel posto?" mi dice.. "Ok" e muovo il mezzo verso la statale seguendo le sue indicazioni... guido piano, You got it di Roy Orbison rompe il silenzio ed accompagna il battito del motore... dalla nebbia che c'era, ora è proprio una bella notte limpida... "Ecco. Lì a sinistra!"... Saliamo, la strada è  ora sterrata ma abbastanza agevole... dovremmo essere in cima ad un colle, vedo un orizzonte lontanissimo di luci e stelle e montagne, impensabile qualche ora prima... Mi fermo, spengo il motore e mi volto verso di lei, i suoi occhi azzurri brillano, mi sorride, vedo scintillare i denti, parliamo, parliamo e ridiamo, Alice è lontana anni luce, un'entità astratta remota e insignificante... Mi prende la mano e mi accrezza le dita dolcemente, reclina il capo "cazzo" penso, ci stiamo baciando... Un bacio non proprio casto però non violento o voluttuoso, un bacio da brividi sulla schiena... apro gli occhi, mi stacco... "E' bellissimo"! dico estasiato guardando il cielo... lo guarda anche lei, sorride... "sei il primo che vede le stelle... che guarda anche fuori dal tangibile..." Le do una carezza sulla guancia, ci baciamo ancora,  con meno timidezza... lestamente ma con delicatezza abbasso un po' i sedili... ci baciamo e ci accarezziamo, restando ovviamente un po' guardinghi... Parliamo ed è un discorrere sorridendo, senza pensieri... bello! Sto bene, davvero. E' tardi, veramente, dobbiamo tornare a casa... Sono stanco, mi si chiudono gli occhi ma sorrido... accompagno a casa Tanja che nel frattempo mi ha lasciato il numero di cellulare e "si fa uno squillo" per il mio...
Sono a letto, la stufa crepita, sono passate le quattro, fa freddo e sono ancora un po' ubriaco per le birre e il whisky ed ebbro per la serata passata con Tanja... Sogno. Sogno di tagliare legna ed alberi che germogliano e neve, stagioni che cambiano ed erba che cresce ed un frastuono d'inferno di campane e bicchieri e bottiglie in frantumi, mi sveglio... suonano davvero le campane, è mezzogiorno, domenica. Sono a letto cercando di capire qualcosa riguardo al trascorso... "No,No cazzo!" "Mio Dio, cosa ho fatto!" Mi dispero... mi sento come Robert Lewis, comandante dell'Enola Gay mentre guarda gli effetti di Little Boy appena esplosa nel cielo di Hiroshima... "Ma che cazzo ho fatto!" E Alice? No! Ho fatto una cazzata, povera Alice... mi ha trattato un po' così ma resta sempre la mia tipa..."devo chiamarla subito...
"There is a house in New Orleans..." mi suona il telefono, inconfondibile melodia degli Animals "TANJA CELL"... "Pronto, ciao", "ciaoooo" (lei)... "ascolta, adesso non posso parlare però se vuoi vengo da te questo pomeriggio, devo parlarti..."..." anch'io devo parlarti" mi risponde raggiante... "Bello ieri sera, veramente... dai, ti aspetto davanti casa alle quattro!" Bacio"...
"Che cazzata ho fatto, sono troppo un pirla" continuo a ripetermi... ed eccomi davanti a lei... sale in auto e fa per baciarmi... mi chino a raccogliere una sigaretta... "Che bello ieri sera, sono stata benissimo, belle parole, bella serata... bei bacini!!!! Bello, bello, bello! Come sto bene con te, Lele! "Ecco, continua a dirmi tutto il bene del mondo, mi sento una merda... fra un minuto devo scaricarla e spiegarle che sono già impegnato, che è stato uno sbaglio, che ero ubriaco, che, che, che..."
Non so cosa le dissi, non ricordo, non voglio ricordarlo... Ho in mente solo quattro sue parole "E' il mio destino" e due lacrime  che solcano il suo viso, la sua pelle bianca,  una ciocca di capelli biondi che era scesa sulla fronte e i suoi occhioni azzurri  velati di pianto...
Era un sereno e gelido pomeriggio di gennaio, l'aria limpida e pulita... là lontano il Monte Rosa ammantato di neve, opposto ad un azzurro Appennino... tutto coronato da un cielo terso quasi primaverile...
Alice mi chiamò la stessa sera, dicendomi di essersi rimessa con Gianluca, che lui era in grado di capirla, che era il ragazzo giusto...e un sacco di altre cose... io assente aspettavo soltanto la fine della telefonata, provando indifferenza conla mente occupata solo da  Tanja singhiozzante con gli occhi lucidi che scrolla il capo.
Sono passati anni, quello che è successo mi fa pensare ancora oggi... chissà dov'è Tanja, e Alice? e Andrea? Chissà se riesco ancora a trovare quella stradina che porta in cima al colle... L'altro giorno ero in giro in bici da corsa, il casuale passaggio davanti al Pub, a Miradolo Terme, mi ha spronato a scrivere questo breve racconto di vissuto... Ciao.
Lele

Roy Orbison - You Got It

giovedì 18 ottobre 2012

 In questo momento

Odio chi fa di tutte le erbe un fascio, odio chi prende posizione perchè qualcun'altro ha preso posizione, odio chi vive di frasi fatte, odio chi si reputa bravo in tutto e perciò in grado di criticare tutto, odio chi non arriva alla reale causa del male e incolpa qualcuno o qualcosa di marginale, odio chi non possiede una personalità così da poterla pensare ogni tanto "fuori dal gregge", odio chi urla "ladro" e poi sotto sotto non ha da proporre alternative o vive dei frutti delle "ruberìe". Odio. In questo momento amo solo la mia famiglia, i miei veri amici, e i miei "luoghi sacri".

Lele

lunedì 8 ottobre 2012

Vento d'Autunno

Triste vento
che mi porti sapori di sole passato e di calde giornate,
di alberi verdi e di azzurre colline lontane
Sento il tuo dolce stormire fra le fronde ormai spoglie,
fra sterpi bagnati di bruma e di fresca rugiada
Ricordo... e già sei passato a portare fragranze remote
di erba tagliata e canti di uccelli che ormai son finiti
Solo il silenzio e là di lontano un fioco rintocco
e il sole che cade laggiù nel Ponente e dopo più niente...

Lele
(scritta nell'ottobre 2005)



giovedì 4 ottobre 2012

Autunno

Anche se inizieranno a cadere le foglie, 
il cielo a tingersi di azzurro e poi di nuvole,
anche se il vento passerà sempre più freddo fra i rami nudi 
e la brina renderà cristallo l'ombra dei vicoli... 
Il mio pensiero sarà sempre fra queste pietre, 
nel silenzio di un giorno qualsiasi...
Lele 
(scritta nel settembre 2012)